Naima Morelli

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Tag "fumetti"

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A few weeks ago one of the coolest festivals in Rome took place at Forte Prenestino, an ex-jail turned occupied centro sociale. CRACK Fumetti Dirompenti is devoted to independent publications, comics, street art, zines, graphic work, art and books. This has been by far the more fun report for TeenPress; I have found so many friends joining the festival, each one looking for something different and getting a variety of inputs from the event. The theme this year was “The Capital”, alluding to the recent Italian scandal of Roma Capitale, but also to the relationship of artists with economic powers and dynamics. Enjoy the video (plus a couple of pictures below).

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Ubud, Bali, Indonesia.
Non fatevi ingannare dalla bellezza del posto; dietro la luce che rende smeraldina l’erba, dietro le ranocchie spiaccicate sull’asfalto da jeep di passaggio e dietro le palme che sbadigliano sornione, c’è ancora tanto da fare, tanto da combattere.
Gede lo sa. Gede è nato qui e sua scelta di vita è stata quella di tornare a vivere ad Ubud, nelle risaie, dopo i suoi studi alla prestigiosa accademia d’arte nella capitale culturale dell’Indonesia, Yogyakarta.
Quello che rende la storia e l’arte di Gede così interessante è che, a differenza di molti artisti balinesi in fuga dell’isola o piegati al commerciale, lui ha deciso di rimanere e di condurre la sua battaglia sociale attraverso dipinti dalla satira feroce e plateali installazioni.
L’appuntamento è alla “Luden House”, un Warung/studio artistico inerpicato in una splendida zona di Ubud piena di ville in costruzione.
Se ancora avevo qualche dubbio su come trovare il posto, una grande scritta immacolata in mezzo alla risaia “NOT FOR SALE”, mi segnala di essere arrivata.
Gede, un ragazzo dal sorriso amichevole, si gode il sole ad uno dei tavoli fatto di copertoni verniciati di bianco – in Europa tale arredamento sarebbe già oggetto di design – mentre bambini allegri disegnano tutto intorno e ragazzine si fanno le foto davanti alla risaia.
Cominciamo a parlare in inglese, poi al momento di mostrarmi i suoi quadri, sceglie l’indonesiano.
Mi mostra questa serie di dipinti dove i protagonisti sono una rana avida, e un doberman.

– Di che si tratta questo lavoro?

Questa qui è una serie di cento quadri, non ancora terminata, concepiti come un fumetto. La storia parla di questa rana, rappresentante un po’ tutti i balinesi, che viene convinta da questo cane a vendere il proprio campo di riso.

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Un autore di fumetti ha vita più semplice di un regista.
La sua matita può ingaggiare immediatamente come protagonista, senza bisogno di telefonate e belle parole di persuasione, l’attore prescelto, vedi Dylan Dog- Rupert Everett, Jolanda d’Almaviva- Senta Berger, Valentina- Louise Brooks e tanti altri. Inoltre può ricreare con il solo costo di un po’ di mina di matita gli effetti speciali più dispendiosi e, cosa più importante, se ne ha le capacità necessarie, può realizzare esattamente quello che ha in mente, senza dover contare su altre persone che, in modo più o meno considerevole, influiscono sul risultato finale.
Insomma, un mucchio di vantaggi se non fosse per una deficienza fondamentale: la musica.

E’ la dura realtà; niente colonne sonore per i fumetti, nonostante, da Julia a Gea fino ad arrivare a manga come Black Lagoon, i personaggi canticchiano testi di canzoni che lo sceneggiatore provvede a citare al margine della vignetta. Un’escamotage ingegnosa, chi lo nega, ma di sicuro non è la stessa cosa che sentire il pezzo con le proprie orecchie. Oltretutto non sempre il lettore conosce brano!
E allora com’è che il rapporto tra musica e fumetto si fa sempre più stretto?

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