Naima Morelli

Musica e Fumetto: una relazione pericolosa

Un autore di fumetti ha vita più semplice di un regista.
La sua matita può ingaggiare immediatamente come protagonista, senza bisogno di telefonate e belle parole di persuasione, l’attore prescelto, vedi Dylan Dog- Rupert Everett, Jolanda d’Almaviva- Senta Berger, Valentina- Louise Brooks e tanti altri. Inoltre può ricreare con il solo costo di un po’ di mina di matita gli effetti speciali più dispendiosi e, cosa più importante, se ne ha le capacità necessarie, può realizzare esattamente quello che ha in mente, senza dover contare su altre persone che, in modo più o meno considerevole, influiscono sul risultato finale.
Insomma, un mucchio di vantaggi se non fosse per una deficienza fondamentale: la musica.

E’ la dura realtà; niente colonne sonore per i fumetti, nonostante, da Julia a Gea fino ad arrivare a manga come Black Lagoon, i personaggi canticchiano testi di canzoni che lo sceneggiatore provvede a citare al margine della vignetta. Un’escamotage ingegnosa, chi lo nega, ma di sicuro non è la stessa cosa che sentire il pezzo con le proprie orecchie. Oltretutto non sempre il lettore conosce brano!
E allora com’è che il rapporto tra musica e fumetto si fa sempre più stretto?

Solitamente, essendo un genere più fresco e giovanile, il rock è il tipo di musica che si interlaccia di più con le vignette.
In una qualsiasi edicola americana potremmo imbatterci in Red Rocket 7 di Mike Allred, oltre ad essere un esempio di questo strano rapporto, è soprattutto un divertito omaggio al rock’n roll, con questa fusione sfacciatamente pop tra supereroi e musicisti come Mick Jagger, David Bowie e Bijork.
Volendo poi trovare tendenze simili nel paese del Sol Levante, come non citare le due seguitissime serie Nana e Beck, rispettivamente incentrate sulle avventure di una cantante e di un chitarrista.
In Italia l’eccezione; è vero c’è chi ha sempre paragonato Luigi Tenco a molte rockstar maledette americane morte prematuramente, ma qualunque significato simbolico vogliate voi attribuire alle vicissitudini di una pietra miliare della canzone italiana, vale la pena di dare uno sguardo alla graphic novel a lui dedicata: Luigi Tenco, una voce fuori campo di Vanzella e Genovese edito dalla BeccoGiallo.

C’è da notare però che a volte gli stessi protagonisti dell’una e dell’altra arte vengono coinvolti in prima persona, forse proprio una specie di compensazione, chissà.
A disegnare e suonare su e giù per la nostra penisola abbiamo un ottimo David Toffolo, riconosciutissimo fumettista nonché leader della band indie rock Tre Allegri Ragazzi Morti, ma spostandoci all’estero, indagando nella fattispecie nei trascorsi di tipacci come Joe Strummer dei Clash o Gerard Way, voce dei My Chemical Romance, troveremo una strada che, ancora prima di essere costellata dei tre tipici accordi del punk, era lastricata di vignette e baloons.
E a questo punto come non menzionare i Gorillaz, band musicale inglese che mostra il proprio volto solo attraverso dei personaggi da cartone animato disegnati da Jamie Hewlett?
Insomma, ma siamo poi tanto sicuri che il fumetto si esaurisca in una pagina e la musica in un disco?

 

Naima Morelli

 

Pubblicato su Scanner

 

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