Naima Morelli

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Tag "borsista"

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“Ogni foto è un’esperienza.” conclude con accento francese, capello bizzarro, faccia gentile Alain Fleischer.
Prima di questa conclusione c’è ovviamente tutto il lavoro in mostra da Limen OttoNoveCinque, fotografie ad un primo sguardo cariche di mistero e quasi indecifrabili.

Il ciclo fotografico principale “Happy Days”, consiste in grandi stampe dove provare a descrivere il soggetto è già avventurarsi in un sogno surrealista: una cornice per terra, una proiezione di protagoniste femminili da quadri dell’antichità, un giocattolo a motore raddoppiato che sembra agitare la scena.
Gli effetti di sovrapposizione e illusione farebbero pensare ad un banale utilizzo di Photoshop: niente di più sbagliato. A differenza di quanto si possa credere, è solo questione di una grandissima abilità tecnica. Non di meno il processo con cui sono stati presi questi scatti è parte del simbolismo delle opere.
Spiega l’artista che si tratta della creazione di un collegamento del mondo adulto con quello infantile: “Gli adulti attaccano i quadri sempre alle pareti, i bambini giocano per terra. Ecco che proiettando un’immagine dall’alto, emerge questa impalpabile relazione.”
E si ci potrebbe inoltrare ancora più addentro a queste Correspondaces, in un gioco di rimandi infiniti.
« E’ la dimostrazione del potere della fotografia di catturare l’impalpabile ; io non ho mai visto queste immagini, esse esistono solo in quanto sono state fotografate. Questo giocattolo lo vediamo multiplo solo per via dei tempi di esposizione, così come questa proiezione che sembra scivolare fuori dal suo frame. »
Si avverte molta nostalgia in questi scatti, una suggestione malinconica come se l’artista volesse ricomporre il passato attraverso frammenti di luce.
Carpisco brani di discorso di un fruitore dalla fluente chioma rossa vicino a me : « … un ES invisibile che genera un superio etereo…»
« Prego? »

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Accademia Tedesca – Borsisti 2009

Ancora una volta L’Accademia Tedesca di Villa Massimo diventa protagonista in ambito artistico-culturale, barrando la casella 26 marzo sul fitto calendario di eventi che ha sempre organizzando fin dalla sua fondazione, e per i quali è particolarmente attiva negli ultimi tempi, proponendo circa una trentina di eventi all’anno, tra mostre, concerti e serate di lettura.

Quest’anno come di consueto, data ventisei di marzo, è stato presentato dei borsisti dell’Accademia Tedesca, una rosa di nove artisti destinati a suscitare grande interesse, molti già attivi nel tessuto artistico romano con proprie personali e tutti ampiamente riconosciuti all‘estero, non solo in Germania.
Questi “Sipendiaten”, tutti sulla quarantina, sono artisti i quali, con romantici stralci nella migliore tradizione del “Gran Tour”, sono stati ritenuti meritevoli in base alle loro eccezionali capacità nel rispettivo campo artistico di appartenenza, non necessariamente figurativo ma anche letterario, musicale, architettonico, in breve creativo.
Sono loro stessi a decantare la capitale italiana come luogo ideale dove trovare ispirazione per la loro produzione, liberi da problemi economici di sorta.

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